Burnout: quando il lavoro ti brucia dentro
- Federica Facchin
- 4 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di burnout. Ma cosa significa davvero? E, soprattutto, come possiamo riconoscerlo e affrontarlo?
Il burnout non è semplice stanchezza. È un vero e proprio esaurimento emotivo, fisico e mentale causato da un carico lavorativo eccessivo, prolungato e spesso accompagnato da pressioni psicologiche, mancanza di riconoscimento e un clima professionale tossico.
Che cos’è il burnout?
Il termine "burnout" fu introdotto negli anni '70 dallo psicologo Herbert Freudenberger. Oggi è riconosciuto anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una sindrome legata allo stress lavorativo cronico non gestito con successo.
I tre sintomi principali del burnout sono:
1. Esaurimento emotivo e fisico
Ti senti costantemente svuotato, stanco, senza energia, anche dopo un weekend di riposo.
2. Distacco e cinismo verso il lavoro
Ti senti disilluso, demotivato, distaccato da quello che fai. I colleghi o i clienti ti sembrano solo fonti di stress.
3. Ridotta efficacia professionale
Anche se ti impegni, senti di non riuscire più a dare il meglio. Ti critichi, perdi fiducia nelle tue capacità, vivi un costante senso di fallimento.
Chi rischia di più il burnout?
Il burnout può colpire chiunque, ma alcune categorie sono più a rischio:
Chi lavora in ambiti ad alta responsabilità (sanità, educazione, assistenza sociale)
I perfezionisti o chi ha un forte senso del dovere
Chi è sottoposto a ritmi lavorativi intensi o turni prolungati
Lavoratori in ambienti con scarsa comunicazione, mancanza di supporto o leadership tossica
Freelance o imprenditori che si auto-impongono carichi insostenibili
Segnali da non ignorare
Ti svegli già stanco
Hai frequenti mal di testa, disturbi gastrointestinali o insonnia
Ti irriti facilmente, anche per piccole cose
Ti senti apatico, demotivato, come se "niente avesse senso"
Hai iniziato a isolarti o a trascurare i tuoi interessi personali
Come affrontarlo (prima che sia troppo tardi)
1. Riconosci il problema
Il primo passo è smettere di negarlo. Se ti accorgi che qualcosa non va, ascolta il tuo corpo e la tua mente.
2. Metti dei limiti
Impara a dire “no”. Il mondo non crolla se non rispondi a un’email fuori orario o se chiedi una pausa.
3. Cerca supporto
Parla con una persona di fiducia o, meglio ancora, con uno psicologo. Il burnout può portare a depressione, ansia o altre forme di disagio se non affrontato.
4. Riconnettiti con ciò che ti fa stare bene
Riporta nella tua vita attività che ti nutrono: sport, hobby, relazioni sane, tempo libero autentico.
5. Rivaluta le tue priorità
Chiediti: sto lavorando per vivere o vivendo per lavorare? A volte è necessario cambiare prospettiva — e, in certi casi, anche lavoro.
Il lavoro non dovrebbe bruciarti
Viviamo in una società che premia la produttività e spesso ignora i bisogni umani. Ma nessun obiettivo lavorativo vale la tua salute mentale. Prenderti cura di te non è egoismo, è responsabilità.
Se ti riconosci nei segnali del burnout, non aspettare di "toccare il fondo": chiedere aiuto è un atto di forza, non di debolezza.




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