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Disturbi alimentari, un viaggio verso la guarigione.

  • Immagine del redattore: Federica Facchin
    Federica Facchin
  • 6 mag
  • Tempo di lettura: 2 min


I disturbi alimentari sono una realtà complessa e dolorosa che colpisce milioni di persone, spesso in silenzio. Anoressia, bulimia, binge eating e altri comportamenti disfunzionali legati al cibo non sono semplici “capricci” o fasi passeggere, ma segnali profondi di disagio emotivo, psicologico e talvolta anche fisico.

Capire il Disturbo: Oltre il Corpo, C’è la Mente

Dietro un disturbo alimentare non c'è solo una cattiva relazione con il cibo, ma spesso una difficoltà nel gestire emozioni come ansia, paura, senso di inadeguatezza o bisogno di controllo. Il cibo diventa un rifugio, un nemico o una forma di punizione, distorcendo il rapporto con se stessi e con il proprio corpo.

Segnali da non ignorare

  • Ossessione per il peso, il cibo o l’attività fisica

  • Digiuni prolungati o abbuffate seguite da sensi di colpa

  • Rituali rigidi legati al cibo

  • Isolamento sociale o rifiuto di mangiare in compagnia

  • Variazioni estreme di peso e umore

Uscire dal tunnel: si può fare

La guarigione è possibile. Non è un percorso lineare né veloce, ma è reale. E tutto inizia da un passo: chiedere aiuto.

1. Accettare di avere un problema

È il passo più difficile, ma anche il più importante. Non è debolezza, è forza riconoscere che qualcosa non va.

2. Cercare supporto professionale

Psicologi, nutrizionisti, medici e terapeuti specializzati sono fondamentali. Ogni persona è diversa e merita un percorso personalizzato.

3. Costruire una rete di sostegno

Parla con qualcuno di cui ti fidi. La solitudine è il terreno fertile del disturbo; la condivisione è il primo seme della guarigione.

4. Imparare ad ascoltare il corpo, non a combatterlo

Riconoscere i segnali di fame e sazietà, accettare i propri limiti e imparare a prendersi cura di sé sono atti rivoluzionari.

5. Coltivare la gentilezza verso se stessi

Il recupero passa anche dall’imparare a non giudicarsi. Ogni passo avanti, anche il più piccolo, merita rispetto.


Non sei solo/a

Se stai lottando con un disturbo alimentare, sappi che meriti di stare bene. Non c'è nulla di sbagliato in te, e non sei definito/a dal tuo rapporto con il cibo. Chiedere aiuto è un atto d’amore verso te stesso/a. Guarire è possibile, e la vita oltre il disturbo esiste. È piena, luminosa, e vale la pena viverla


 
 
 

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